Ancora metà dei Comuni deve deliberare le aliquote della TASI.

Al momento si registra che sulle prime case l’aliquota media è già all’1,94 per mille, ben al di sopra del livello base dell’1 per mille.

Molti Comuni stanno sfruttando i margini di aumento previsti dalla legge, anche perché in un caso su due la nuova imposta comunale colpisce anche gli immobili diversi dall’abitazione principale, con un’aliquota media dell’1,28 per mille.

Nell’analisi delle delibere finora disponibili, si registrano le seguenti tendenze:

  • il 15 per cento dei Comuni finora ha esentato l’abitazione principale dalla TASI;
  • negli altri Comuni il prelievo sulla prima casa è quasi il doppio del livello di partenza, e ci sono 474 situazioni che hanno superato il 2,5 per mille, sfruttando la chance di introdurre una maggiorazione extra fino allo 0,8 per mille;
  • i Comuni hanno grande libertà nel definire le agevolazioni, ma se si contano le principali tipologie di detrazione si rileva che sono istituite soltanto nel 43 per cento dei casi, comprese le città che sono obbligate a farlo perché hanno alzato il prelievo oltre il 2,5 per mille. (Il Sole 24 Ore del 8 settembre 2014, pag. 3, di Cristiano dell’Oste)