È stato approvato in prima lettura alla Camera il disegno di legge che disciplina le professioni non ordinistiche (o non protette). Si tratta delle attività economiche “anche organizzate, volte alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitate abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi”.
In particolare, viene introdotto il principio del libero esercizio della professione fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica del professionista. Il professionista potrà scegliere la forma in cui esercitare la propria professione (individuale, associata, societaria o dipendente).
Per tutelare i consumatori, e garantire la trasparenza del mercato dei servizi professionali, le associazioni potranno rilasciare agli iscritti attestazioni che certifichino l’iscrizione del professionista all’associazione. L’attestazione garantirà anche gli standard qualitativi che gli iscritti sono tenuti a rispettare nell’esercizio dell’attività professionale, le garanzie fornite dall’associazione all’utente, tra cui l’attivazione di uno sportello e l’eventuale possesso della polizza assicurativa per la responsabilità professionale stipulata dal professionista.
La proposta di legge prevede, però, che le attestazioni non rappresentino un requisito necessario per l’esercizio dell’attività professionale. (Il Sole 24 Ore del 18 aprile 2012, pag. 27, Francesca Milano )