Con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 26 aprile scorso, pubblicato nel Supplemento Straordinario della Gazzetta Ufficiale n. 99 del 28 aprile, sono stati resi noti i nuovi indicatori di coerenza per l’applicazione degli studi di settore. Si tratta di 10 nuovi indici la cui finalità specifica è quella di individuare situazioni di non corretta compilazione dei modelli dati e consentire l’accesso al nuovo regime premiale varato dalla manovra Monti (D.L. n. 201 del 2011).
Il decreto contiene anche la revisione congiunturale straordinaria degli studi di settore e altre misure e integrazioni agli stessi studi, utili per tenere conto degli andamenti economici e dei mercati.
Nel dettaglio, di seguito, si riportano i nuovi indicatori di coerenza:

  • incoerenza del valore delle rimanenze finali e/o delle esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale;
  • valore negativo del costo del venduto comprensivo del costo per la produzione servizi;
  • valore negativo del costo del venduto relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso;
  • valore del costo del venduto relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso, superiore al valore dei ricavi;
  • presenza anomala di costi o ricavi relativi a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso;
  • mancata dichiarazione delle spese per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria;
  • mancata dichiarazione delle spese per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria;
  • mancata dichiarazione del valore dei beni strumentali in presenza dei relativi ammortamenti;
  • mancata dichiarazione del valore dei beni strumentali acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria;
  • mancata dichiarazione del numero e/o percentuale del lavoro degli associati in partecipazione.

Tuttavia, il decreto non chiarisce se vi sarà o meno la possibilità per il contribuente di sanare “l’incoerenza” superando così lo sbarramento all’accesso al regime premiale introdotto dall’articolo 10 del D.L. n. 201 del 2011.
(Italia Oggi del 1° maggio 2012, pag. 22, Andrea Bongi )