La presidente della Confederazione elvetica, Eveline Widmer-Schlumpf e il premier italiano Mario Monti si sono incontrati ieri a Roma ribadendo la volontà di entrambi i Paesi di migliorare i rapporti economici reciproci e di risolvere le controversie fiscali e finanziarie esistenti.
In particolare sta procedendo il confronto fra i due Paesi in merito a un accordo fiscale che preveda una tassazione dei redditi di capitale detenuti dai residenti italiani nelle banche elvetiche e non dichiarati all’Amministrazione finanziaria italiana. La tassazione di tali redditi di capitale dovrebbe essere modulata seguendo l’impostazione degli accordi già raggiunti dalla Svizzera con Germania e Inghilterra nei mesi scorsi e considerati compatibili con il diritto comunitario. Dovrebbe trattarsi di una tassazione sui capitali esistenti e su quelli futuri, gestita dalle banche svizzere e versata in modo anonimo alle autorità fiscali italiane.
Si stimano in 100-150 miliardi di euro i capitali detenuti dagli italiani nelle banche svizzere e pertanto un accordo riguardo la loro tassazione potrebbe portare ingenti incassi allo Stato italiano (fino a 30 miliardi di euro).
L’accordo fiscale sulla tassazione dei capitali dei contribuenti italiani detenuti nelle banche svizzere potrebbe avere come contropartita l’uscita della Svizzera dalle black list. (Italia Oggi del 13 giugno 2012, pag. 31, Tancredi Sequi )