Il Ministero della Giustizia è impegnato sulla riforma delle professioni il cui testo potrebbe già approdare al Consiglio dei Ministri in programma per oggi.
L’obiettivo principale è quello di favorire la liberalizzazione del settore delle professioni in nome di principi di libera concorrenza. In generale, viene previsto, fermo restando l’esame di Stato per l’accesso alle professioni regolamentate, che gli ordinamenti professionali dovranno assicurare che l’esercizio dell’attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta in maniera tale da allargare l’informazione ai clienti sui servizi offerti.
In particolare si interviene sull’accesso alla professione (sancendo anche l’impossibilità di istituire “numeri chiusi”) e si afferma il vincolo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente.
Inoltre il periodo di tirocinio viene fissato in 18 mesi, in aderenza a quanto recentemente stabilito dalle norme sullo sviluppo di inizio 2012, ed è stato disciplinato l’obbligo, per il professionista, di stipulare un’assicurazione a tutela del cliente, per i rischi professionali. (Il Sole 24 Ore del 15 giugno 2012, pag. 19, Giovanni Negri )