Nella giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento del Ministero dell’Interno che modifica l’attuale regolamento anagrafico (D.P.R. n. 223 del 1989) per adeguarlo alle novità introdotte dal Decreto Legge sulle Semplificazioni (D.L. n. 5 del 2012).
In tal modo è stata resa definitivamente operativa la riforma del governo Monti che, in materia anagrafica, rappresenta una vera rivoluzione. In particolare, ora i Comuni sono tenuti a registrare le richieste di residenza entro due giorni rimandando, a posteriori, le verifiche, ossia nei 45 giorni successivi la presentazione della domanda. Se, trascorso questo periodo di tempo, la Pubblica Amministrazione non si pronuncerà con un rigetto espresso della domanda varrà il principio del silenzio-assenso (in caso di diniego da parte del Comune verrà ripristinata la posizione anagrafica precedente).
Inoltre viene stabilito che le richieste di residenza, oltre a essere tradizionalmente sottoscritte di fronte all’ufficiale d’anagrafe, potranno essere inviate al Comune via fax e/o posta elettronica; a tal fine dovranno essere pubblicati sul sito internet di ogni Comune gli indirizzi e-mail a cui inoltrare le dichiarazioni. (Italia Oggi del 27 giugno 2012, pag. 27, Francesco Cerisano )