L’imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del regolamento per la determinazione dei corrispettivi dovuti in sede giudiziale ad avvocati, notai, commercialisti e professionisti dell’area tecnica dopo l’eliminazione delle tariffe obbligatorie, starebbe spingendo molti professionisti a formalizzare con i propri clienti l’entità dei compensi pattuiti o all’elaborazione in forma scritta di preventivi di massima.
Le nuove disposizioni regolamentari sono applicabili solo se il professionista non riesce a dimostrare di aver pattuito con il cliente un compenso o almeno un preventivo di massima. I nuovi parametri ministeriali non sembrano favorevoli per i professionisti e si rischia pertanto di vedere ridotte le somme dovute dai clienti.
Essendo aboliti i minimi e i massimi tariffari, le somme dei compensi pattuiti possono essere contestate solo dimostrando la mala fede di uno dei contraenti oppure il palese errore di calcolo o l’abuso consistente nell’approfittare della situazione di bisogno altrui. (Il Sole 24 Ore del 1° agosto 2012, pag. 18, Guglielmo Saporito )