È stato pubblicato in G.U. (n. 189 del 14 agosto) il regolamento del Ministro della Giustizia (Decreto 23 giugno 2012, n. 138) con il “modello standard” di atto costitutivo della società a responsabilità limitata semplificata (S.r.l.s.).
In tal modo è stato rimosso l’ostacolo burocratico che finora ha, di fatto, impedito la costituzione di tale tipologia di società.
La S.r.l.s. è disciplinata dall’articolo 2463-bis del Codice Civile (introdotto dall’articolo 3, comma 1, del decreto legge n. 1 del 2012, convertito dalla legge n. 27/2012) che, anzitutto, dispone che la società a responsabilità limitata semplificata può essere costituita da una o più persone fisiche che non abbiano compiuto i 35 anni.
Pertanto impediscono la costituzione di una S.r.l.s.:

  • sia il fatto che all’atto costitutivo partecipi un qualsiasi soggetto diverso dalle persone fisiche;
  • sia il fatto che una delle persone fisiche partecipanti all’atto costitutivo abbia già compiuto il trentacinquesimo anno d’età.

Inoltre tra le caratteristiche fondamentali della società semplificata, rispetto alla S.r.l. ordinaria, si segnala che:

  • la società semplificata deve essere costituita con atto pubblico notarile secondo uno schema conforme al modello standard tipizzato con il decreto del Ministro della Giustizia (ora pubblicato in G.U.);
  • gli amministratori devono essere soci;
  • è nullo il trasferimento di quote di partecipazione al capitale sociale a soggetti diversi dalle persone fisiche oppure a persone fisiche che abbiano compiuto 35 anni;
  • l’ammontare del capitale sociale (che va versato esclusivamente in denaro, non essendo ammessi i conferimenti in natura) deve essere pari almeno ad 1 euro e inferiore all’importo di 10.000 euro; pertanto, le società che abbiano bisogno di una capitalizzazione pari o superiore ai 10.000 euro non possono adottare la forma della S.r.l.s. e, allo stesso tempo, la società che si trovi ad aumentare il suo capitale sopra i 9.999,99 euro dovrà diventare una società a responsabilità limitata “ordinaria”. (Il Sole 24 Ore del 17 agosto 2012, pag. 17, Angelo Busani )