La conversione in legge del Decreto Crescita 2.0 (D.L. n. 179 del 2012) ha portato interessanti novità anche per i commercianti al dettaglio. In particolare, anche le catene di piccoli dettaglianti, con un volume d’affari di gruppo oltre i 10 milioni, potranno non emettere lo scontrino fiscale, qualora invieranno i corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate. Attualmente possono evitare di emettere gli scontrini fiscali, le ricevute o le fatture fiscali, le imprese della G.D.O., se trasmettono telematicamente alle Entrate l’ammontare dei corrispettivi giornalieri. Con la conversione in legge del decreto viene stabilito che, solo a questi fini, possono essere considerate imprese della grande distribuzione, non solo quelle che operano in «esercizi commerciali definiti media e grande struttura di vendita» (superficie superiore a 150 metri quadri nei Comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, o superiore a 250 metri quadri se con popolazione superiore a 10.000 abitanti), ma anche quelle che (indipendentemente dalla superficie del negozio) fanno parte di un gruppo societario che opera con più punti di vendita sul territorio nazionale e che realizza un volume d’affari annuo aggregato superiore a 10Apri in altra finestra milioni (articolo 34, comma 55, D.L. n. 179 del 2012). Infine, si segnala tra le novità del decreto che l’elenco clienti e fornitori dovrà essere presentato anche dai piccoli produttori agricoli, seppur esonerati dall’IVA e della relativa contabilità, perché con un volume d’affari annuo non superiore a 7.000 euro (articolo 36, comma 8-bis, del D.L. n. 179 del 2012). (Il Sole 24 Ore del 14 dicembre 2012, pag. 26, Luca De Stefani )