Ai fini del redditometro, uno degli aspetti che più volte emerge, è di come dare giustificazione di eventuali spese sostenute con il “contributo” di altri soggetti.
Questi “contributi” o, meglio, donazioni, possono però creare eventuali ripercussioni accertative nei confronti del soggetto donante.
L’ipotesi classica è quello dell’acquisto dell’immobile o di un’autovettura che avviene con disponibilità messe a disposizione da genitori o da parenti: nel primo caso, una possibile soluzione è quella della esplicitazione della donazione indiretta, tenendo ovviamente conto delle ripercussioni che si possono avere per il soggetto donante. In sostanza, se nell’atto di acquisto dell’immobile viene esplicitato dal figlio (soggetto acquirente) che l’acquisto viene effettuato con (anche in parte) denaro donato dal padre, è evidente che il figlio potrà agevolmente dimostrare l’irrilevanza dell’investimento ai fini del redditometro.
Viene comunque evidenziato che, in questa ipotesi, la giustificazione della donazione vale per la rilevanza ai fini del redditometro dell’investimento relativo all’immobile: occorre poi considerare che all’intestatario del bene (il figlio) verranno comunque attribuite tutte le spese per consumi relative all’abitazione previste dal decreto (manutenzioni, spese del condominio, eccetera).
Emerge in tutti i casi la necessità di poter documentare a posteriori il flusso dei risparmi o dei beni e la raccomandazione è quella di utilizzare modalità facilmente tracciabili quale è il bonifico bancario. (Il Sole 24 Ore del 25 gennaio 2013, pag. 21, Dario Deotto )