La Commissione tributaria regionale del Lazio, sede staccata di Latina, con la sentenza n. 32/39/13 del 24 gennaio 2013, ha statuito che il valore del mutuo superiore al prezzo dichiarato nella compravendita di un immobile rappresenta un mero indizio di potenziale evasione al quale l’Amministrazione finanziaria ha l’onere di affiancare ulteriori riscontri, quali ad esempio contratti preliminari da cui risultino importi diversi rispetto ai rogiti, documentazione extra contabile o dati bancari da cui si evidenzino movimentazioni eccedenti il dichiarato.
Nel caso esaminato, l’Agenzia delle entrate aveva rettificato il valore di alcune compravendite, soggette a Iva, poiché gli acquirenti avevano contratto dei mutui, finalizzati all’acquisto degli immobili, i cui valori eccedevano l’importo di acquisto dichiarato nel rogito notarile.
In caso di mutuo che ecceda il valore della compravendita diventa opportuno specificare nel relativo contratto che parte degli importi erogati vengono adibiti al sostenimento di spese extra e tenere traccia e documentare tali spese. (Italia Oggi del 26 aprile 2013, pag. 24, Benito Fuoco, Nicola Fuoco )