Da oggi l’aliquota IVA ordinaria aumenta di un punto e passa al 22 per cento.

Con estrema tempestività, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le prime istruzioni operative per gestire questo passaggio e, in particolare, ha chiarito che qualora gli operatori non siano in grado, per difficoltà tecniche di adeguamento dei programmi di fatturazione o dei misuratori fiscali, di applicare la nuova aliquota, potranno regolarizzare successivamente l’imposta, senza applicazione di sanzioni se le correzioni verranno effettuate entro le scadenze individuate per la liquidazione dell’imposta.

Si evidenzia che l’innalzamento di un punto dell’aliquota ordinaria provocherà immediate ricadute sui prezzi dei moltissimi beni e servizi: dagli elettrodomestici ai carburanti, dai servizi alla persona ai mobili, dalle autovetture alle telecomunicazioni. Anche per alcuni servizi esenti (es. banche, assicurazioni, sanità) si potranno registrare effetti sui prezzi, a causa del maggior costo dell’IVA indetraibile per i fornitori.

Non saranno invece interessati dall’aumento i prodotti che compongono il “paniere” dei beni e servizi assoggettati ad imposizione ridotta del 4 per cento (generi alimentari di prima necessità, libri e giornali, prima casa, ecc.) ovvero del 10 per cento (energia elettrica per uso domestico, trasporti di persone, ristrutturazioni edilizie, ristoranti e alberghi, ecc.). (Italia Oggi del 1 ottobre 2013, pag. 23, di Franco Ricca)