Con una riduzione delle sanzioni accordata dall’Amministrazione Finanziaria è già possibile regolarizzare i capitali detenuti all’estero in violazione delle norme sul monitoraggio fiscale.

È quanto emerge dalla circolare n. 25/E del 2013 dell’Agenzia delle Entrate che ha dato mandato all’UCIFI (Ufficio Centrale contro gli Illeciti Fiscali internazionali) di attivare in via sperimentale «attività volte alla volontaria disclosure di attività economiche e finanziarie illecitamente detenute all’estero da contribuenti nazionali».

Si stima che l’operazione possa essere soggetta ad un costo intorno al 10-12 per cento, con una riduzione qualora le somme siano localizzate in Paesi White list». In particolare è stato evidenziato che la procedura di regolarizzazione è sempre stata possibile ma, rispetto al passato, oggi lo sforzo di trasparenza può essere più conveniente: «Da un lato opera la riduzione delle sanzioni sul monitoraggio disposta dalla legge europea 2013, dall’altro c’è la recente prassi dell’Agenzia delle Entrate, che ha iniziato ad applicare una norma scarsamente utilizzata finora che consente una riduzione delle sanzioni tributarie fino al 50 per cento» (articolo 7 del D.Lgs. n. 472 del 1997). (Italia Oggi del 13 novembre 2013, pag. 26, di Valerio Stroppa)