Il maxiemendamento del Governo alla Legge di Stabilità 2014 prevede l’introduzione di un nuovo cuneo fiscale che premia gli stipendi più bassi mediante la rimodulazione delle fasce reddituali di detrazione.

In particolare per i lavoratori dipendenti, ma anche per i lavoratori assimilati (co.co.co., soci di cooperative, borse di studio, sacerdoti, ecc.) lo sgravio IRPEF teorico massimo sarà pari a 1.880 euro e non più a 1.840: ciò si traduce, di fatto, in un leggero ampliamento della no tax area dagli attuali 8.000 a 8.174 euro annui.

Per quanto riguarda la fascia reddituale immediatamente successiva (reddito complessivo compreso tra 8.000 e 15.000 euro) si evidenzia che, a fronte di una detrazione-base che verrà dimezzata (da 1.338 euro a 669 euro), la quota di detrazione variabile sarà più favorevole.

In pratica, secondo le prime simulazioni, dovrebbe essere garantito l’aumento in busta paga fino a 220 euro all’anno per coloro che guadagnano tra i 15.000 e i 18.000 euro; con l’aumentare del reddito gli effetti favorevoli diminuiscono gradualmente. In dettaglio:

  • tra gli 8.000 e i 35.000 euro spetterà ai lavoratori uno sgravio IRPEF di 669 euro, aumentato del prodotto tra 1.211 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35.000, diminuito del reddito complessivo, e 27.000 euro;
  • tra i 35.000 e i 55.000 euro, invece, si potrà fruire al massimo di 669 euro, ma lo sconto effettivo andrà determinato applicando la percentuale derivante dal rapporto tra 55.000 euro, sempre diminuito del reddito complessivo, e 20.000 euro. (Italia Oggi del 27 novembre 2013, pag. 27, di Valerio Stroppa)