Il Consiglio dei ministri del 28 febbraio ha approvato un decreto legge sulla finanza locale in cui viene data la facoltà ai Comuni di maggiorare la Tasi al fine di finanziare le detrazioni a favore delle prime case e delle famiglie.
Per le abitazioni principali, che sono escluse dall’Imu (tranne quelle di lusso), l’aliquota massima della Tasi potrà superare il 2,5 per mille fissato come soglia massima dalla legge 147/2013, arrivando fino al 3,3 per mille.
Per gli altri immobili l’incremento sarà applicabile alla somma delle aliquote di Tasi e Imu, che insieme potranno raggiungere l’11,4 per mille, rispetto al 10,6 per mille fissato dalla legge di stabilità.
La nuova tassa sui servizi indivisibili sarà dovuta anche dagli immobili ecclesiastici ad accezione dei soli fabbricati indicati nei Patti Lateranensi (25 immobili destinati al culto e ubicati a Roma) mentre i terreni agricoli saranno
esenti. (Italia Oggi del 1 marzo 2014, pag. 23, di Matteo Barbero, Francesco Cerisano)