Nella giornata di oggi l’Agenzia delle Entrate illustrerà il funzionamento del «redditest» che è già stato presentato nella giornata di ieri alle associazioni di categoria e ai professionisti in un incontro riservato.
Con tale software sarà possibile effettuare l’auto-diagnosi per verificare la congruità fra redditi e tenore di vita.
In particolare, i contribuenti potranno utilizzare il «redditest» per orientarsi in vista della compilazione della dichiarazione dei redditi; infatti, i risultati della verifica preventiva resteranno in casa e non potranno essere in alcun modo acquisiti dall’Amministrazione finanziaria (come esplicitamente precisato da Befera).
Qualora vi sia un esito negativo, si dovrà valutare, in un’ottica di compliance, come comportarsi quando si dovrà compilare la dichiarazione dei redditi. Viceversa, con un esito positivo, si potrà stare più tranquilli, anche se non si annulla del tutto il rischio di essere sottoposti successivamente a controlli tributari.
Nel dettaglio, il «redditest» sarà imperniato su 100 indicatori di spesa suddivisi in 7 categorie:

  • abitazioni,
  • mezzi di trasporto,
  • assicurazioni e contributi previdenziali,
  • istruzione,
  • attività sportive e tempo libero,
  • investimenti immobiliari e mobiliari e
  • altre spese significative (dalle spese per la casa, all’istruzione dei figli, dagli investimenti agli abbonamenti allo stadio o al teatro, dai viaggi alle cene al ristorante).

A partire da questo mix di componenti “in uscita” sarà ricostruito un reddito presunto che si potrà confrontare con il reddito da dichiarare: di fronte a scostamenti consistenti (oltre il 20 per cento) si accenderà, il “semaforo rosso” oppure il sistema darà  “via libera”. (Il Sole 24 Ore del 20 novembre 2012, pag. 21, Marco Bellinazzo )