Permangono ancora dubbi e incertezze sul nuovo elenco clienti e fornitori (cd. Spesometro).
In particolare i dubbi sollevati mettono in evidenza alcune criticità connesse alle regole con cui le singole categorie di contribuenti, in base a regolamentazioni che si sono sedimentate nel tempo, gestiscono la certificazione dei corrispettivi sia nei confronti di altri operatori economici che nei confronti dei consumatori privati. Tuttavia, tutte queste criticità potrebbero essere, nella maggior parte dei casi, risolte con l’emanazione del provvedimento da parte del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che regolamenterà le modalità con cui i modelli dovranno essere compilati e inviati all’Amministrazione finanziaria.
E, tra le possibili soluzioni, emergono le seguenti:

  • per la compilazione del modello sarebbe opportuno prevedere espressamente che le operazioni sono da indicare singolarmente in modo puntuale;
  • le fatture da inserire nei singoli elenchi dovrebbero riguardare le sole operazioni registrate dal contribuente;
  • per le operazioni inferiori a 300 euro dovrebbe essere possibile (sulla base di una scelta facoltativa del contribuente) inviarle in modo riepilogativo quando le stesse fruiscono in contabilità delle semplificazioni previste dal D.P.R. n. 695 del 1996;
  • le fatture emesse dai tour operator e dalle agenzie di viaggio per la loro natura e funzione dovrebbero entrare nell’elenco clienti e fornitori quando la prestazione è realizzata nei confronti di consumatori finali solo se superano la soglia di 3.600 euro e, infine,
  • il meccanismo di esclusione delle operazioni B2C regolate con carta di credito e di debito dovrebbe essere regolato in modo specifico per evitare differenze nella rilevazione delle operazioni da monitorare e limitandolo, come dovrebbe, alle operazioni che singolarmente superano i 3.600 euro. (Il Sole 24 Ore dell’8 febbraio 2013, pag. 17, Benedetto Santacroce )