Il Dipartimento delle Finanze, con la circolare n. 2 del 23 maggio, ha fornito alcune precisazioni sulle modalità di versamento del prossimo acconto IMU.
In particolare, per gli immobili di categoria catastale D, al pari di tutti gli altri non esentati dall’acconto, la prima rata dell’imposta sarà commisurata sulla base dell’aliquota vigente nel 2012 anche qualora questa dovesse risultare inferiore rispetto a quella standard stabilita dalla Legge di Stabilità 2013 allo 0,76 per cento (elevabile di un ulteriore 0,3 per cento da parte dei Comuni).
Tale disposizione costituisce una norma di semplificazione non ancora formalmente in vigore, perché il D.L. n. 35 nel testo modificato non è ancora stato definitivamente approvato (dovrà essere convertito in legge entro il 7 giugno). Ma di cui non si può non tenere conto visto il brevissimo tempo (solo 10 giorni) a disposizione dei contribuenti tra la dead line del provvedimento del 7 giugno e la scadenza dell’acconto.
La volontà di stabilire un trattamento uniforme a vantaggio dei contribuenti ha così prevalso sulle esigenze dello Stato (a cui andrà il gettito dell’IMU su fabbricati D) che, così facendo, ha rinunciato ad applicare sin dall’acconto le nuove aliquote stabilite dalla legge n. 228 del 2012(Italia Oggi del 25 maggio 2013, pag. 21, Francesco Cerisano, Ilaria Accardi )