Tra le novità del decreto legge approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri si segnala l’impegno per rendere deducibile dall’IRES e dall’IRPEF l’IMU pagata sui beni utilizzati nell’esercizio delle attività produttive.
L’impegno è stato formalizzato con una norma espressa nell’ambito della riforma che dovrà riscrivere la tassazione sui patrimoni immobiliari: per l’IMU e la TARES, infatti, è già iniziato il conto alla rovescia per dire addio, almeno nella loro attuale struttura, al nostro ordinamento tributario.
Il termine ultimo per superare l’IMU e la TARES e riconoscere alle imprese la deducibilità ai fini del reddito di impresa dell’imposta sui beni strumentali è fissato per il 31 agosto.
Si evidenzia che sono due gli obiettivi che il Governo si pone con la riforma delle tasse sulla casa:

  • rimodulare «la potestà impositiva» sugli immobili «sia a livello statale, sia a livello locale»;
  • rivedere la tassazione sui beni strumentali delle imprese, prevedendo forme di deducibilità dell’imposta municipale propria ai fini della determinazione del reddito d’impresa. (Il Sole 24 Ore del 18 maggio 2013, pag. 4, Marco Mobili )